Potrebbero essere definiti gli hobbisti tecnologici del 21esimo secolo. Si interessano di tecnologia, design, arte, sostenibilità, modelli di business alternativi. Vivono di comunità online, software e hardware open source, ma anche del sogno di inventare qualcosa da produrre autonomamente, per vivere delle proprie invenzioni.
In una fase di crisi si affidano alla creatività facendo della propria passione un lavoro.
Il movimento dei Maker si basa sulla riutilizzazione e condivisione dei risultati, sulla creatività e sull’innovazione. Sul medio e lungo periodo potrebbe permettere di innescare importanti effetti virtuosi sull’economia, in cui comunità crescenti di makers sperimentano nuovi approcci alla produzione basati su tecnologie a basso costo.
Un generazione di “makers” che usano i modelli innovativi del Web aiuterà la prossima grande ondata di cambiamento nell’economia globale perché le nuove tecnologie del digital design e della prototipazione stanno dando a tutti il potere d’inventare e creare “la coda lunga delle cose”
Chris Anderson“Non c’è bisogno del permesso di nessuno per fare grandi cose.”
Massimo Banzi